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Unità UPS

Cos’è un UPS?

I sistemi informatici, che integrano anche centinaia di milioni di transistor, sono estremamente complessi e, per funzionare in modo sicuro, neccessitano di un’alimentazione elettrica stabile e priva di disturbi.

Per evitare danneggiamenti o disservizi di carattere elettrico ai sistemi informatici, vengono utilizzati degli apparati denominati gruppo di continuità (UPS) , con la funzione di filtrare i disturbi rilevati e compensare le cadute di tensione (blackout).

Perché un UPS?

Un gruppo di continuità, ha due funzioni:

  1. Garantire un servizio elettrico di backup contro le cadute di tensione (blackout) permettendo la continuità delle operazioni o la loro sospensione ordinata.
  2. Garantire l’eliminazione dei disturbi, in particolare quelli di brevissima durata, (microinterruzioni e impulsi) che possono causare blocchi o malfunzionamenti del sistema, estremamente difficili da identificare.

Più in dettaglio

Le centrali elettriche sono situate a centinaia o migliaia di chilometri dagli utilizzatori. L’energia viene distribuita per mezzo di reti elettriche che ricoprono interi continenti.  In questo percorso intervengono numerosi disturbi.

Questi possono essere dovuti sia a cause interne alla rete (instabilità di funzionamento, archi elettrici dei commutatori di carico…)  sia a cause esterne (agenti atmosferici). Altri disturbi esterni possono essere generati nelle vicinanze dell’utente, da vari tipi di macchinari elettrici (elettrodomestici, ascensori e addirittura gruppi di continuità di tipo scadente).

I blackout sono generalmente causati da sovraccarichi sulle linee, che sono a volte  sottodimensionate. In tal caso possono entrare in funzione delle protezioni che interrompono temporaneamente l’erogazione del servizio elettrico. I blackout, oltre a fermare l’attività e a creare un disservizio, cancellano il contenuto presente nelle memoria volatile non ancora trascritto e registrato su disco fisso.
Nei casi più sfortunati si interrompe l’attività “interna” del computer, lasciando, in un certo modo, “parti scritte a metà”. In altre parole, i dischi  possono risultare illeggibili.

I disturbi più insidiosi sono quelli che presentano variazioni veloci, come le microinterruzioni e gli impulsi. In alcuni casi, questi disturbi possono provocare danni all’hardware.

Molto più grave è però il caso in cui i disturbi producono errori nel funzionamento del software. In questi casi si possono manifestare malfunzionamenti casuali difficili da identificare.